di Betta Cianchini
regia di Marco
Maltauro
con Giada Prandi e
Cristiana Vaccaro
Musiche originali
Stefano Switala - Light designer Luca Carnevale
Scene Tiziana
Liberotti - Costumi Chiara Paramatti
Assistente alla regia Francesca Blancato
Produzione Aut-Out
dal 19 novembre al 1
dicembre
Teatro dell'Orologio
Via dei Filippini
17/a -
Roma
Torna per la seconda stagione
"DOLCE ATTESA per chi?" la
commedia teatrale brillante, che
attingendo da dinamiche sociali e quotidiane racconta con ironia e sarcasmo, la
condizione di tante giovani donne che oggi vorrebbero intraprendere il percorso
della maternità. Un
percorso spesso tortuoso, fatto di difficoltà che si incontrano non solo dopo
il parto, ma fin dall’inizio, quando si comincia anche solo ad ipotizzare la
così detta “dolce attesa”.
“Il famigerato orologio biologico si è
inceppato o forse le donne italiane hanno paura di farlo suonare?”. La pièce,
diretta da Marco Maltauro ed interpretata da Giada Prandi e
Cristiana Vaccaro, porta in scena proprio questa fase cruciale e
delicata di cui non si parla abbastanza.
Oggi gran parte delle coppie italiane tra
i 30 e i 40 anni si interrogano sul dilemma fondamentale della loro vita:
FARE UN FIGLIO SÍ O NO?
La risposta a questa cruciale domanda,
ovviamente, avrà un forte impatto sulla vita delle future madri e dei loro
compagni: momenti di paura, sconcerto, solitudine e pericolosissimo nervosismo.
La paura di non essere all’altezza, l’insicurezza data dalla precarietà del
lavoro e dall'inesistenza di una rete sociale adeguata, provoca soprattutto
nella donna un senso di malessere che normalmente viene mascherato e non
metabolizzato, ma affiora, serpeggia, influisce su scelte e stati d’animo.
Il progetto nasce sulla scia del grande riscontro
dello spettacolo “Post Partum” dove la stessa
autrice Betta Cianchini trattava il tema della depressione post
gravidanza conosciuta anche come maternity blues. “La mole di messaggi e
testimonianze di donne (e non solo) che hanno raccontato le loro tragicomiche
avventure mi hanno dato lo spunto per studiare e nel mio caso anche ricordare,
cosa avviene prima del grande giorno!” – spiega l’autrice che per il
progetto DOLCE ATTESA per chi? ha indagato qual è stato nel 2012 il
rapporto che la donna ha con il proprio desiderio di maternità. Un desiderio
troppo spesso represso, ignorato o accantonato per cause di forza maggiore.
Sinossi
Bianca è una trentenne
precaria nel lavoro e nell'amore.
Ha un contratto “a progetto” ma progetta di
avere un contratto; sogna il marito ideale, ma è innamorata di un “cervello
prossimo alla fuga”...
E allora, cosa accade se inizia a desiderare
un figlio ed una famiglia?
Nasce in Bianca una vera e propria
diatriba fra la testa e la pancia, un confronto spietato e surreale fra la sua
parte più razionale e positiva e quella più istintiva e cinica.
Lo spettacolo si snoda tra una serie di
interrogativi quotidiani da cui scaturiscono risate amare e considerazioni
sulla vita di una donna alle prese con le sue paure e le incertezze. Si può
fare un bambino con un compagno ricercatore precario che medita l'espatrio?
Meglio rimanere o no?
Cosa fare se non si hanno dei nonni a
disposizione?
Come conciliare il desiderio di maternità con
il lavoro?
Ironia certo, ma con una buona dose di spunti
di riflessione su una realtà tutta italiana. Non manca poi la follia delle
“mission impossible” per accedere ad analisi mediche durante la gravidanza…
perché non parlarne? Nello spettacolo sarà infatti inserita la registrazione di
una reale telefonata all’ospedale per tentare di fissare un appuntamento e
riuscire a fare un’amniocentesi.
“DOLCE
ATTESA per chi?” è
uno spaccato crudo, reale e poco conciliante che, grazie a un'ironia molto
femminile, farà riflettere su tematiche alle quali
non potranno sottrarsi neppure i futuri padri.
NOTE DI REGIA
Bello fare figli. Ma preparatemi una società
che sostenga una mamma che non ha garanzie di un futuro neanche per sé. Le
donne, specie avvicinandosi ai quaranta, almeno le donne di questo copione, mi sembrano
dei soldati che si preparano ad una lotta dura e ingiusta. La guerra è
l’invenzione dell’uomo per distruggere l’uomo. Qui, nella mia regia,
rappresenta la fatica delle donne per far nascere umanità. Prima assistiamo
alla guerra fredda col maschio, e il cattivo esito di tutti i tentativi
diplomatici, poi l’attacco, cioè l’atto sessuale, a cui segue non un trattato
di pace ma una gravidanza come guerriglia.. Non è una rappresentazione
rassicurante, ma rassicurare non è tra i compiti del teatro. Sulla scena, alla
fine, si scopre del tutto il gioco del teatro e le due attrici, che potrebbero
essere future madri, s’interrogano: figlio sì, figlio no. Soltanto ammettere la
domanda è un lieto fine. Ed è indicativo, secondo me, che delle due donne sia
quella ricca la positiva, la pacifista. È facile esserlo quando si sta al
sicuro. Ecco perché questa mia apocalittica regia. Del resto si dibatte del
futuro. O della fine del futuro.
Marco
Maltauro
HANNO
DETTO DI NOI
Paese Sera on line - Cultura e Spettacolo
Dolce
attesa per chi? Storia di maternità precaria
di Federico Longo
Un
racconto costruito sulla quotidianità che si snoda tra interrogativi, risate
amare, considerazioni sulla vita, paure e incertezze. (...) Fare un figlio
oppure aspettare? E’ un interrogativo che troppe coppie oggi sono costrette a
porsi. Su questo dilemma e su quello dell’inesorabile “orologio biologico” è
giocata Dolce attesa per chi?. Piccola e divertente pièce teatrale
scritta da Betta Cianchini, diretta da Marco Maltauro, interpretata da Giada
Prandi e Cristiana Vaccaro.
Vociromane - Corriere.it
Un
figlio da precari, sì, no, quando?
di Ester Palma e Flavia Fiorentino
una
commedia, intelligente e ben fatta che, già nel titolo “Dolce attesa per chi?”
ci fa subito capire che la tanta sospirata attesa è veramente dolce e serena
soltanto per poche (…) Qui sono gli attori Giada Prandi e Cristiana Vaccaro
(soggetto di Bianca Cianchini, regia di
Marco Maltauro) che, attraverso l’ironia e il sarcasmo giustamente dosati,
danno voce a un disagio condiviso da tante giovani donne.
Saltinaria.it
Dolce
attesa per chi?
di Andrea Cova
"DOLCE
ATTESA per chi?" è un testo-verità, di profonda valenza sociologica e
indiscutibile attualità, che indaga tra le pieghe della maternità, percorso
spesso molto più accidentato e tortuoso di quanto una certa iconografia
tradizionale, zuccherosa e romantica, sembrerebbe aver inculcato nel corredo
cromosomico di innumerevoli generazioni di future mamme. Un viaggio spietato e
a tratti inquietante, raccontato con una vena ironica acuminata ed originale,
attraverso il confronto serrato tra due interpreti di grande forza e carisma.
Il grido.org - Teatro
Dolce
attesa per chi? di Deborah Ferrucci
Le
due interpreti di “DOLCE ATTESA per chi?”, Giada Prandi (la bionda
romantica e ansiosa) e Cristiana Vaccaro (la bruna vogliosa), le Thelma e
Louise ‘de noantri’, le rappresentano tutte con ironia, affrontando in modo
‘militaresco’ l’argomento più bello e più spinoso del femminile: la maternità.
(...) “DOLCE ATTESA per chi?”, testo scritto da Betta Cianchini e diretto da
Marco Maltauro, scorre in maniera scoppiettante, ritmica, con precisione dei
ruoli, diventando condivisibile senza essere ruffiano, senza ovvietà. Non era
semplice. Brave Giada Prandi e Cristiana Vaccaro.
La repubblica degli stagisti.it
Dolce
attesa per chi? In una commedia la maternità ai tempi del precariato di Ilaria
Mariotti
La
rappresentazione romana del 24 febbraio, l'ultima per il momento, è stata un
susseguirsi di applausi e risate. Perché, nonostante la tematica forte e a
un passo dal dramma, la storia è affrontata con leggerezza e ironia. Nella
messa in scena si assiste a uno sdoppiamento della personalità di una ragazza
incinta, a due visioni - una cinica e l'altra più romantica - della maternità.
(…) Difficile dire chi vincerà
tra la parte sentimentale e quella razionale di Bianca, fra testa e cuore: le
battute rivelano tutto il nervosismo di chi non sa se sarà all'altezza del
compito di essere madre e avverte un malessere di fondo difficile da celare.
(...) La divertente pièce offre alcune risposte, con una interpretazione
sarcastica ma briosa della vita.(...) Comica la scena in cui snocciola la lista
dei gadget 'di lusso' che allietano la sua gravidanza: dalle calze contenitive
alla panciera, niente costa meno di 30 euro: cifra proibitiva per la povera
Bianca. Per la coppia precaria neanche l'assistenza sanitaria è un diritto: ci
vogliono mesi per una visita, ed è un colpo azzeccatissimo quando in scena si
ascolta la registrazione di una vera telefonata al cup del servizio sanitario
nazionale. L'attesa per un appuntamento diventa eterna.
4arts
La
maternità senza peli sulla lingua
di Francesca Bellino
E’
davvero raro trovare nel teatro di oggi un testo autentico come quello di Betta
Cianchini che, senza peli sulla lingua, racconta le dinamiche sociali,
psicologiche e umane che riguardano la condizione delle donne che vivono la
maternità nell’Italia odierna, con un’ironia e un sarcasmo disarmanti. Chi
decide di intraprendere il percorso della gravidanza scoprirà sin dal primo
giorno che non si tratta di una passeggiata, ma di un tragitto tortuoso e pieno
di paradossi, tema ben sviluppato dallo spettacolo prodotto da Aut-Out, diretto
da Marco Maltauro e interpretato dalle brave Giada Prandi e Cristiana Vaccaro.
Oltrecultura.it
Armiamoci
e partoriamo
di Raffaella Pisanu
Il
lavoro offre interessantissime e pertinenti osservazioni sul tema della
maternità, inscenando dubbi, resistenze, malcelate perplessità e terribili
insicurezze di una precaria trentasettenne (Bianca) che si rivela
determinata, coraggiosa, forse un po' utopica di questi tempi, ma sicuramente
accattivante e fondamentalmente vincente agli occhi del pubblico(....)Di fatto,
oggi, quella che viene comunemente definita "dolce attesa" non è per
niente dolce, né facile; ci sembra quindi non solo adeguata, ma efficacissima
la metafora della gravidanza come un periodo di stressante leva militare (anche
nelle terminologie).Le dinamiche belliche ben rappresentano le sfide moderne
alla naturale voglia di procreare: di carattere economico, innanzitutto, ma
andando a fondo i soldi e la famigerata "crisi" sono un alibi ormai
condiviso e inflazionato per non mettersi in gioco in modo personale e
pienamente consapevole su scelte di vitale importanza. (…) In ogni caso
l'atmosfera che viene a crearsi sul palco è davvero speciale (…) soprattutto
perché grazia e freschezza delle interpreti sublimano un testo di per sé
divertente e ironico, a metà tra il realistico e l'onirico.
Domenica 24 novembre, a fine spettacolo, è previsto un dibattito sulle tematiche sociali legate alla maternità e la premiazione del video vincitore del contest online "la mia dolce attesa" https://www.facebook.com/dolceattesaperchi/events
INFO E PRENOTAZIONI:
Teatro dell'Orologio
Via dei Filippini 17/a
Sala Mario Moretti
Tel. 06/6875550
Orario
spettacoli
mar/sab h 21.15
dom h 17.45
Comunicazione Ufficio Stampa
Arianna Pasquale
338.935872
Founraicing
Oriana Rizzuto